Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 30 ottobre 2014
In questo caso diremmo che il fine è altro, quello piuttosto, ancora una volta, di gettare un’ombra sulla lotta partigiana, sulla Resistenza, prendendo spunto dagli episodi accaduti nell’immediato dopoguerra in Emilia Romagna, segnati da risentimento e spirito di vendetta, triste retaggio di quella che è anche stata purtroppo, come ci ha ricordato lo storico Claudio Pavone, una guerra civile. Con rispetto per chi è stato vittima di una alquanto dubbia vendetta (lo stesso arcivescovado di Bologna nutre forti perplessità in merito all’uccisione del sacerdote don Umberto Pessina e cioè che non si sia trattato di una vendetta politica, mentre la Corte d’assise di Perugia ha definitivamente derubricato il reato in omicidio semplice) non possiamo fingere nei confronti della storia. Dobbiamo ricordarci che l’Italia è uscita da quella tragedia con dignità ed enormi sacrifici, proprio grazie ai partigiani, la gran parte dei quali erano comunisti. Per onestà intellettuale ci sembra assolutamente fuorviante intitolare alcune vie cittadine ai “martiri dell’anticomunismo” perché è del tutto falso fare riferimento ad una persecuzione sistematica ad opera di un regime sedicente comunista che si sarebbe instaurato nell’immediato dopoguerra in qualche parte dell’Italia. Riteniamo invece doveroso, proporre, soprattutto alle giovani generazioni, una lettura della storia che sia onesta e veritiera, che non tema di gettare luce anche sulle più drammatiche contraddizioni e tragedie della nostra storia repubblicana ma che, mentre in troppi percorrono la strada del revisionismo storico, faccia conoscere quegli eroi minori, trascurati e ignorati, che con dignità e coraggio sono stati tutti dalla parte giusta, cioè dell’antifascismo e dell’antinazismo, pur diversi per cultura politica e ispirazione morale. Questo, attraverso anche la toponomastica, potrebbe essere un utile antidoto contro il diffondersi di “culture” neofasciste e neonaziste fra i giovani anche nella città di Trento. Ci sorprende e indigna il voto favorevole del Partito Democratico, in particolare, che dimostra una tale mutazione da non riconoscere più il valore della pregiudiziale antifascista, al punto da accodarsi al più becero revisionismo delle destre. Stigmatizziamo peraltro anche il voto favorevole a questa delibera da parte dell'UPT e del PATT. Una delibera che è nata che da un ordine del giorno che ha come primo firmatario Antonio Coradello, esponente del centro destra in Consiglio Comunale a Trento. I cittadini di Trento avranno dunque, grazie all'approvazione nella seduta consiliare di mercoledì 29 ottobre, una via intitolata a don Pessina, con la dicitura, “vittima di partigiani comunisti”. Ne siamo fortemente indignati e dispiaciuti per la cittadinanza trentina, per la democrazia nata dalla Resistenza e dal sacrificio di tanti giovani partigiani, che non erano solo comunisti ma appartenevano ad una pluralità di forze che si sono opposte alla barbarie del nazi-fascismo. Prendiamo le distanze da questa forzatura, interna al revisionismo storico, di cui francament non si sentiva la necessità. Lucia Coppola, Gruppo consigliare Verdi
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LUCIA COPPOLA |
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